Problemi da risolvere e problemi da superare

Alcuni problemi che siamo chiamati ad affrontare nella nostra vita non si possono risolvere in via definitiva: o non prevedono soluzione oppure se questa c'è è solo temporanea. Questo tipo di problemi, visto che non si risolve, va allora superato.

Esistono due tipologie di problemi con cui abbiamo a che fare: i problemi che si possono risolvere e i problemi che si devono superare.

Queste tipologie derivano dalla natura del problema: ci sono infatti problemi che sono risolvibili, ma ne esistono anche altri che non lo sono.

Nella tipologia dei problemi insolubili partiamo dal considerare quelli che una soluzione non la prevedono in partenza (semplicemente, la soluzione non esiste).

Si presentano nella nostra esperienza dicendoci: le cose stanno come stanno e, nonostante tutto il tuo impegno, ingegno, inventiva e applicazione, non le potrai cambiare. Naturalmente potremo sempre lavorare sodo per mitigarne gli effetti, rendendo le cose più semplici da gestire, ma di fatto dovremo convivere con quel problema, che è destinato a rimanere con noi.

Insieme a questi, e sempre nella categoria dei problemi non risolvibili, abbiamo problemi che si ripresentano ciclicamente, senza soluzione di continuità e di cui possiamo già dire che dovremo occuparci anche in futuro.

Prendiamo come semplice esempio il doversi sostenere finanziariamente: salvo eccezioni poco comuni, non è un problema che si può risolvere una volta per tutte e nella maggior parte dei casi ritorna sempre.

Questi problemi, cioè quelli che non si possono risolvere per definizione o che sono ricorsivi, sono i problemi irrisolvibili della nostra vita.

E se ci intestardiamo con il volerli risolvere, rischiamo di farci parecchio male. La strada, infatti, è un’altra.

Che si fa quindi con i problemi irrisolvibili, visto che non si possono risolvere?

Si deve smettere di cercare di risolverli, naturalmente. Bisogna, invece, superarli.

Superare un problema significa due cose: da una parte trovare soluzioni pratiche per gestirli (ad esempio, nel caso del dover accumulare un reddito consistente, una soluzione è incamerare costantemente del denaro e - se possibile - investirlo proficuamente), dall'altra superarli psicologicamente. Questo è estremamente importante, perché se non riesci a superare un problema irrisolvibile dentro la tua testa, nelle tue emozioni e nel tuo modo di pensare vivrai sempre male fino a quando quel problema non sarà stato gestito correttamente a livello mentale ed emotivo.

Ovviamente, superare un problema richiede una certa dose di accettazione, cioè sviluppare la capacità di convivere con quel tema, camminarci di fianco facendosene una ragione, smettendo di avere la pretesa non realizzabile di vederlo scomparire. Andando avanti "malgrado" e "nonostante".

È necessario, per certi versi, evolvere e raggiungere un altro livello di coscienza e di consapevolezza, un punto di osservazione diverso che renda quello che è immodificabile come parte di una serie di condizioni esistenziali di cui - semplicemente - prendiamo atto.

E che non cerchiamo più di cambiare, di modellare secondo la nostra volontà.

Insieme a questi, ci sono poi i problemi che - invece - si possono definitivamente risolvere, quelli che si presentano una tantum, magari più difficili da anticipare ma mai persistenti se si adottano contromisure. Quando accadono dobbiamo essere capaci di affrontarli, gestirli e sistemarli. Una volta fatto questo, non richiedono nuovamente tempo, energie e attenzione: se ne vanno e basta.

Credo infine che la sfumatura esista: il confine tra problemi risolvibili e irrisolvibili non è così netto.

Quando nel coaching non si lavora su temi specifici e precisi ma si sceglie un percorso più ampio, che coinvolga diverse aree della vita, è importante stilare un elenco dei problemi attuali e dei cambiamenti che si desidera realizzare, usando proprio questo criterio distintivo: quali sono quelli superabili e quali invece quelli insolubili?

Questo modo di ragionare ci dà accesso a un interessante punto di partenza per prendere le conseguenti decisioni migliori, anche in termini di atteggiamento e dispiegamento di tempo ed energie.