Riflettere nei giorni speciali

Oggi è il mio compleanno e volevo scriverti qualcosa di speciale, non scontato, non banale, che restasse, che aiutasse a pensare.

Ma non è facile.

Si scivola in un attimo nella retorica e nel già detto e spero di riuscire a restarci alla larga con queste mie parole.

Se tutto va bene, se quanto è imponderabile della vita non si mette di traverso, ragionevolmente sono a metà del mio viaggio o forse un pochino oltre. 

Ormai ho una lunga storia alle spalle, ma anche abbastanza tempo per fare progetti a lungo termine per il mio futuro. 

Ho le mie esperienze a farmi da serbatoio di conoscenza ed orientare le scelte e le decisioni, sono un po' più conservativo rispetto a vent'anni fa, ho imparato e ho le prove che posso cavarmela in ogni circostanza e ho capito dove non arriverò mai ma anche dove è importante e mi interessa davvero essere.

È trascorso quasi un quarto di secolo da quando una domanda ha cambiato la direzione del mio procedere e la domanda era: che cosa può fare la mente umana, se imparo a usarla al meglio?

Una domanda ingenua, generica, semplicistica, che però poi ha - di fatto - determinato gran parte del corso degli eventi. 

Su tantissime cose ho cambiato idea, mentre altre sono rimaste come erano. Tra queste, sicuramente la convinzione che vivere senza obiettivi è un rischio troppo grande di ritrovarsi, proprio alla mia età, disorientati e insoddisfatti, pieni di domande difficili.

Ma avere obiettivi, e lavorarci sopra, non deve essere mai supponenza, megalomania: ci sono forze superiori alla nostra volontà e la nostra vita, quando vuole, ci porta dove decide lei, con o contro il nostro benestare. Il nostro compito è dare quanto possiamo, fare del nostro meglio sapendo, accettando che potrebbe non bastare, e farlo serenamente.

Avere compreso, sperimentato e accettato questa lezione è stato uno dei passi in avanti più significativi che io abbia mai compiuto. 


L'altra grande lezione che oggi mi porta a riflettere è sull'importanza dell'amore.

 Sono un uomo fortemente amato e sentirlo addosso è la più grande fonte di gratitudine per me (che di ragioni per essere grato ne ho tante).

Sento l'amore dei miei genitori, fortunatamente ancora forti e sani, sento l'amore della donna che sposerò a settembre e quello delle mie figlie e dei miei amici più cari. 

Una persona amata è una persona benedetta perché sa di poter superare tutto, letteralmente qualsiasi sfida. Una persona amata è più forte di qualsiasi paura.

Per questo, se oggi potessi rivivere i miei 44 anni, credo che farei ancora di più per meritare amore. E il modo per riuscirci è sempre quello che conosciamo già: dare.

 

Attraverso l'atto del dare si entra a far parte del gioco dell'amore, mentre tenendo si creano le condizioni per la solitudine. 

 

Ho scelto di dare usando lo strumento della condivisione: ecco perché ho scritto e detto milioni di parole per anni, non sempre parole intelligenti, sicuramente non impeccabili, ma ogni volta tentando di lasciare una traccia e di portare un messaggio positivo che fosse potenzialmente utile per coloro che volevano farne qualcosa, ragionandoci sopra, senza farlo morire.

 

Spero di esserci riuscito qualche volta anche con te, magari proprio... questa volta.

 

Grazie per avermi letto: noi, naturalmente, ci risentiremo.