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Realtà e verità
Ci sono differenze tra che cosa è reale e che cosa è vero. Realtà e verità non sono la stessa cosa e - quando interagiamo tra di noi - dobbiamo sapere su quale livello lo stiamo facendo.
Realtà e verità non sono la stessa cosa.
Per molti anni - in passato - ho lavorato in profondità e da tanti angoli d'attacco diversi al concetto di realtà. Molte persone hanno intrapreso percorsi di coaching e hanno cambiato i loro comportamenti e risultati perché hanno imparato come cambiare la loro realtà.
Com'è possibile che ci siano riusciti? Lo è perché la realtà non è solo una e - soprattutto - la realtà è sempre modificabile.
Puoi semplicemente, ad un certo punto della tua vita, iniziare a vedere le cose in modo diverso. Puoi decidere di focalizzarti su altri fattori di un evento e lasciarne perdere altri. Puoi scegliere di ignorare alcuni aspetti di un problema. Puoi parlare di una situazione partendo da un certo presupposto mentre escludi tutti gli altri.
Puoi fare molte cose il cui effetto diretto è riuscire a cambiare la realtà, perché quello che per noi è reale è tale proprio perché esiste un "noi", un soggetto che a un certo punto si dice: "sì, questo è reale per me, quest'altro invece no."
Sicuramente non sono il primo a dirti che la realtà dipende dall'osservatore.
Se così non fosse non esisterebbe la consulenza, non avrebbe senso la terapia, non servirebbe a nulla parlare con un amico, anche il coaching stesso sarebbe inutile e non servirebbe "prendersi del tempo per riflettere, dormirci sopra."
Invece, quando entriamo in contatto con idee differenti dalle nostre rispetto a un certo tema, quando ascoltiamo anche il punto di vista altrui, quando lasciamo che i fatti si sedimentino, ci succede spesso e volentieri di cambiare idea.
E quando cambi idea, cambia la realtà che percepisci.
Le persone discutono e a volte litigano e si scontrano perché devono accordarsi su che cosa è reale e che cosa non lo è. I tribunali ascoltano i testimoni e ordinano perizie per lo stesso motivo. Le coppie argomentano posizioni a volte opposte confrontandosi su come crescere i figli. I consigli di amministrazione deliberano piani d'azione dopo lunghe e tese riunioni in cui coesistono posizioni contrapposte. Succede continuamente.
E quando accade tutti hanno ragione, si tratta solo di essere più bravi di altri a difendere e imporre la propria realtà. In pratica, venderla e persuadere gli altri che sia quella più attinente al vero. Se sei più abile della concorrenza a comunicare la tua versione dei fatti, puoi riuscire a convincerla che quella è la verità.
Il problema è che far coincidere la tua realtà con la verità richiede energia. Se smetti di alimentare la tua versione dei fatti, la verità prevale. Non puoi forzare la tua interpretazione per sempre, perché farlo richiede troppo impegno.
Quando ti distrai o non dedichi sufficiente tempo alla tua versione, la verità emerge. Da qui nascono i detti popolari come "le bugie hanno le gambe corte" oppure "il tempo è galantuomo".
Quello che cerchiamo di fare, quindi, non ha a che fare con la realtà (che come detto finora è multiforme ed è vera per ogni soggetto coinvolto) ma con la ricerca della verità.
La verità, infatti, è una e solo una. Mentre possono esistere innumerevoli realtà, esiste solo una verità.
Come si a conoscere la verità? Raccogliendo più informazioni possibili, dando importanza ai dettagli, ricordando quanto più si riesce, tracciando tutto, scrivendo, documentando, mettendo insieme i pezzi di informazione, dialogando, comunicando continuamente.
Cercare la verità è un lavoro raffinato, preciso e complesso.
Mentre lo porti avanti, ricordati una lezione che ho prima imparato e poi cercato di trasferire il più possibile oltre vent'anni di consulenze, corsi, meeting, attività legate al coaching e alla formazione: le persone valutano, decidono e scelgono non sulla base della verità, ma sulla base della (loro) realtà.
Entrare in quest'ottica ti aiuta a capire meglio, a essere più empatico, a proporre soluzioni migliori, a diventare una fonte di arricchimento e non di giudizio per chi ti ascolta.
Se non capiamo la realtà altrui, non riusciamo neanche a comprendere il perché delle decisioni che vengono assunte. Posso addirittura sembrarci assurde o totalmente contrarie alle nostre. Questo succede se la tua realtà è opposta a quella dell'altro, se vedete le cose in modo polare, diametralmente opposto.
Certo... in un mondo ideale tutti quanti parleremmo e ci confronteremmo sulla base della verità. La quale però, come detto prima, è molto delicata e complessa da stabilire con certezza.