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Fare la cosa giusta non basta
La vera integrità di un individuo si misura quando nessuno ti osserva. Non solo è necessario fare la cosa giusta: a volte non è sufficiente, perché comportarsi nel rispetto delle proprie regole e valori quando si è da soli vale molto di più.
Ti racconto un episodio recente che ha dato vita a questo nuovo contenuto per la Community.
Alcuni giorni fa mi trovavo a casa da solo e avevo qualche minuto libero prima di dovermi dedicare a un impegno di lavoro.
Mia figlia, undicenne, ha un quaderno che chiama “Quaderno della rabbia.”
Lì sopra scrive ciò che la turba, la innervosisce o che appunto la fa arrabbiare, e quando me ne ha parlato e le ho chiesto in che modo questo le è utile, mi ha risposto che la aiuta a tenere sotto controllo le emozioni, a razionalizzarle e a “farsela passare.”
Benissimo, ho pensato. Ottima strategia, e ancora meglio se si abitua a utilizzarla fin da questa età.
Il resto lo puoi immaginare. Come detto, sono da solo a casa, ho ovviamente accesso alla sua camera, il quaderno è lì, indifeso sulla sua scrivania.
Credo che qualsiasi padre vorrebbe sapere per che cosa sua figlia prova rabbia. Quali vicende, quali situazioni la rendono infelice, nervosa, pensierosa?
Un padre vuole sapere se sta sbagliando qualcosa, se può fare meglio, se magari “non se n’è accorto”, se inavvertitamente le fa del male senza rendersene conto.
Sono andato quindi verso la porta di camera sua, sapendo già che cosa avrei fatto.
A metà del percorso, però, mi sono fermato. Ho chiesto a me stesso che cosa stessi facendo e – messa a tacere quella voce che tutti abbiamo e che ci porta a razionalizzare e giustificare i comportamenti sbagliati – sono tornato sui miei passi e ho lasciato perdere.
Quel quaderno è rimasto dov’è e dove deve stare, protetto e riservato.
Ho semplicemente fatto la cosa giusta, ma il punto non è questo: il punto è che l’ho fatta mentre nessuno mi stava guardando.
È lì che ho iniziato a riflettere e poco dopo ho deciso di scrivervi.
Fare la cosa giusta è necessario, ma non sufficiente. Fare la cosa giusta non basta. La vera differenza si fa compiendo la cosa giusta quando nessuno ti osserva.

Se agisco correttamente solo quando mi sento osservato sto rispondendo alle aspettative altrui, il che può essere una motivazione valida. Tuttavia, farlo quando nessuno mi guarda, quando potrei sbagliare senza essere scoperto, quando non devo giustificarmi, quando nessuno può giudicarmi… significa confrontarsi con se stessi e con i propri valori, essere fedeli veramente alle proprie regole.
In quel momento si lavora sulla propria identità e si rispetta un valore personale, non imposto dall’esterno.
Allenarsi in palestra al limite delle proprie capacità fisiche quando tutta la sala è vuota e nessuno ti osserva.
Essere fedele al tuo partner anche se sei dall’altra parte del mondo e nessuno saprebbe mai niente delle tue azioni.
Riordinare la casa rimettendo gli oggetti dove li hai presi anche se non tornerà nessuno per le prossime ore.
Portare a termine quel documento con la massima cura di cui sei capace anche se sai che non verrà mai più consultato.
Lavorare fino all’orario concordato anche se tutti sono andati via dall’ufficio e non si saprebbe che hai staccato prima.
Rispettare la privacy dei tuoi figli anche se puoi farla franca facilmente perché loro sono a scuola e ti basta rimettere tutto com’era.
Non leggere i messaggi di tua moglie anche se hai il suo codice di sblocco e lei è sotto la doccia.
In sostanza, fare la cosa giusta anche quando non farla sarebbe gratis.
La persona più importante della nostra vita è sempre accanto a noi e ci osserva di continuo: non possiamo sfuggire a noi stessi. Non possiamo mentire a noi stessi, non ci possiamo ingannare.
Il rispetto del nostro codice morale, di quelle regole delle quali rendiamo conto solo a noi stessi, è fonte di autostima, rispetto e orgoglio: perché buttare via l’opportunità?
Lo ammetto serenamente: non mi comporto sempre così. Non faccio sempre la cosa giusta, non ho così tanta forza, ma so che quando non lo faccio, sto sbagliando. E cerco di ricordarmene.
Oggi sono contento di non essere entrato in quella stanza, di non avere toccato quel quaderno, di avere rispettato mia figlia, di non avere tradito la sua fiducia, di non avere tradito me stesso.