Gli strumenti modellano ciò che creiamo

Dopo cinque anni di intenso uso quotidiano, ho venduto il mio MacBook Pro. Farlo mi ha portato a riflettere sul valore degli strumenti che utilizziamo.Non sono solo oggetti: danno forma al nostro lavoro, alla nostra comunicazione e alle nostre relazioni.Riconoscerne l’impatto significa acquisire consapevolezza ed efficacia.

La scorsa settimana ho venduto il mio MacBook Pro.
Ho usato quel computer ogni giorno degli ultimi cinque anni e da tempo pensavo di scriverne, perché separarmene ha ispirato una riflessione che trovo interessante.

Quel Mac è stato il mezzo attraverso cui ho gestito una parte importante della mia vita professionale e personale: ho attraversato gli ultimi anni vivendo con intensità profondi cambiamenti, scartando alcune idee e approfondendone altre, prendendo decisioni di largo impatto e - naturalmente - creando contenuti. Quando me ne sono separato ho pensato che non stavo semplicemente cedendo un oggetto. Non lo dico in senso affettivo – so chiaramente che un computer non ha un’anima – ma parlo di significato: quell'oggetto ha rappresentato una parte concreta del mio percorso, giorno dopo giorno.

Pensa, ad esempio, che ogni episodio di Coaching Podcast è nato lì: è stato scritto, rielaborato, registrato, editato e infine pubblicato attraverso quel Mac. Era il centro di controllo da cui prendevano forma concetti e riflessioni nate da oltre vent’anni di esperienza. Quel computer ha reso possibile la nascita e la condivisione di gran parte del mio lavoro, trasformando pensieri astratti in qualcosa di reale, accessibile e condivisibile.

Inoltre, lì sopra ho caricato, modificato, cambiato e riguardato migliaia di fotografie della mia famiglia, del tempo passato e dei ricordi che ho. Ho guardato video e seguito corsi. Ho scritto e inviato un numero incredibile di messaggi a mia moglie, ai miei genitori, agli amici, ai clienti. Ho appuntato le idee che non ho mai sviluppato e ho portato a compimento i progetti che avevo in testa.

Mi sono chiesto più volte quanto gli strumenti che utilizziamo influenzino la qualità di ciò che produciamo.

Quanto incidono, davvero, sull’output finale? Come sarebbe stato il podcast senza una macchina così efficace e affidabile? Forse avrei saltato qualche episodio, invece che pubblicarne uno a settimana per due anni, rallentato da problemi tecnici o semplicemente dalla frustrazione di lavorare con qualcosa che non funziona come dovrebbe. O magari ne avrei modificato il contenuto perché qualche parte, tecnicamente, non mi riusciva.

E come sarebbe cambiato il mio modo di propormi agli altri se la creazione dei contenuti fosse stata più lenta o faticosa? Alcune persone che oggi fanno parte del mio network professionale mi avrebbero mai scoperto e ascoltato?

La riflessione sugli strumenti che utilizziamo e che accompagnano la nostra vita si estende poi con facilità a molti altri ambiti.

Pensiamo al linguaggio: le parole sono strumenti, alla fine. Una interfaccia tra quello che sentiamo e pensiamo e le altre persone, il mondo attorno a noi. Il lessico che possediamo, la quantità e la qualità delle parole che conosciamo e il modo in cui le mettiamo in fila determinano l'impatto della nostra comunicazione. E questo, a sua volta, influenza le persone con cui interagiamo, i rapporti che costruiamo, l’ambiente in cui viviamo. Cambiare lo strumento – in questo caso il linguaggio – significa spesso cambiare la qualità delle nostre relazioni e, di conseguenza, la direzione della nostra vita.

Lo stesso vale per altri strumenti meno ovvi. I vestiti che indossiamo non sono solo un fatto estetico o pratico: sono un mezzo attraverso cui comunichiamo chi siamo e come vogliamo essere percepiti. La voce, con il suo tono, ritmo e intensità, è uno strumento ancora più diretto. Anche la nostra presenza fisica, il modo in cui entriamo in una stanza, l’energia che portiamo, l'odore che abbiamo addosso fa parte del corredo di strumenti che utilizziamo ogni giorno, spesso senza rendercene conto.

Prendere consapevolezza dell'impatto dato dagli strumenti che usiamo sui nostri risultati vuol dire aumentare il controllo degli stessi. Ha senso quindi ragionarci sopra, rifletterci e - come riescono a fare le persone intelligenti - trovare e comprendere i collegamenti.

Quel computer ora è altrove, impegnato in un altro lavoro, a rendere possibile la creatività o la produttività di qualcun altro. Lo strumento resta lo stesso, ma maneggiato da altri servirà ad altri scopi, realizzerà altre cose, permetterà il manifestarsi di altre situazioni.

Ho voluto condividere questi pensieri con la Community anche come sorta di ringraziamento. Nonostante parliamo solo di un oggetto, è stato il tramite attraverso cui ho potuto esprimermi al cento per cento. Tutto ciò che vi è arrivato da me – le idee, le parole, i contenuti, le riflessioni – è passato prima da lì, filtrato e potenziato dallo strumento stesso, che lo ha reso definitivamente possibile.