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Conquistare e difendere l'equilibrio mentale
Un buon equilibrio mentale significa avere una mente chiara e stabile, capace di riconoscere quando si inganna e di scegliere di conseguenza. Una mente che si ricorda che due processi sempre in azione rischiano di distrarci e di distorcere la realtà.
Che cos'è per te un buon equilibrio mentale?
Che vantaggi oggettivi ti dà avere una mente capace di restare in una condizione di equilibrio mentre evolve, durante le inevitabili tempeste della vita adulta, o magari nei momenti di vento calmo e di noia, insomma attraverso il tempo che passa?
Credo che avere un buon equilibrio mentale si possa ricondurre a una sensazione di ordine interno: è avere la mente abbastanza lucida da distinguere ciò che senti da ciò che scegli di fare, pensare in modo organizzato, avere chiare le relazioni tra i concetti che si conoscono e il modo in cui interagiscono tra loro. Vedere i collegamenti. E, più di tutto, riuscire a essere impermeabile agli eventi esterni.
Una persona in equilibrio mentale è riconoscibile da queste caratteristiche:
È in grado di riconoscere e nominare le proprie emozioni, senza farsene travolgere dalle stesse e riuscendo a viverle - se necessario - con distacco
Sa affermare che cosa vuole e che cosa non vuole, con chiarezza e coerenza
Mantiene autonomia di giudizio anche quando la propria idea è del tutto controcorrente, ma anche la flessibilità e l'intelligenza di cambiarla se si rende conto di essere in errore
Resta centrata anche quando qualcosa la ferisce invece di reagire impulsivamente e si chiede se ha responsabilità (magari inconsapevoli) sull'accaduto
Allinea desideri, comportamenti e valori, riuscendo a essere un buon esempio da seguire
Ha scelto consapevolmente le proprie regole e il proprio codice di condotta, che rispetta religiosamente (tradotto: non tradisce mai se stesso)
Non si fa spostare dalle vicende della vita: antepone le proprie certezze al flusso delle cose che capitano
Un buon equilibrio mentale ti permette di non vivere in balia degli eventi o degli altri, di scegliere da una posizione stabile e forte, e di costruire relazioni in cui non perdi te stesso. In pratica ti dà potere, calma e direzione.
Tuttavia, lo sappiamo, stiamo parlando di una condizione costantemente minata da fattori esterni: il mondo è un sistema caotico, a volte violento e palesemente sbagliato. Spesso le persone che intrecciano il nostro cammino sono loro stesse senza equilibrio e in qualche modo questo ci tocca: non sempre abbiamo le energie per gestire con ragionevolezza le situazioni che viviamo e così via.
L'equilibrio mentale va quindi non solo prima creato e mantenuto, ma anche difeso. E per farlo ho imparato nel tempo a ricordare a me stesso due concetti molto importanti.

Il primo è che siamo naturalmente spinti verso ciò che crediamo sia un miglioramento. Cerchiamo sempre un cambiamento che immaginiamo come una crescita, anche se non sempre lo è. La mente ci spinge verso questo cambiamento analizzando l'ambiente in cui viviamo e focalizzandosi sulle mancanze, su ciò che non funziona e su cosa si potrebbe migliorare. In altre parole, è portata a vedere il classico pelo nell'uovo.
Questo ci distoglie da quanto di buono abbiamo già (magari frutto di lunghe e faticose decisioni e azioni) e sposta il focus sulle mancanze, rendendo sbilanciata la nostra valutazione.
Ecco perché fermarsi a riflettere spesso su ciò che ci fa contenti, ci piace e di cui siamo grati è importante: farlo ci costringe a rifocalizzarci sulle cose buone che già abbiamo, senza doverle conquistare, semplicemente viverle e godercele. Abituarsi a rifocalizzarsi su ciò che è reale ed è già nostro riporta la mente in equilibrio rispetto alla sua tendenza a vedere solo i difetti.
Il secondo concetto - ovviamente legato al primo - riguarda l'enfatizzare ciò che non abbiamo, rendendolo idealizzato e migliore di quanto sia realmente. Questo meccanismo ci porta a credere che quello che non possediamo o che non sperimentiamo sia migliore di quanto crediamo. Siamo, semplicemente, attratti da quello che non c'è.
Questi due processi sono inevitabili e sempre in azione. Possiamo allenarci a limitarli e a controllarne gli effetti, ma ciò che davvero è irrinunciabile per mantenere la mente in equilibrio e prendere decisioni intelligenti è senza dubbio esserne consapevoli. Ricordarsi che funzioniamo così: l'attenzione va automaticamente sui difetti e sui problemi, cancellando spesso gli aspetti positivi.
E quando desideriamo qualcosa che non abbiamo, ce lo immaginiamo migliore di quanto sia realmente. È successo a tutti: desideri qualcosa, lo immagini perfetto, ma quando finalmente ce l'hai pensi: "Tutto qui?"
La realtà spesso non corrisponde all'immaginazione. La realtà spesso è meno dell'immaginazione.
Coltivare e mantenere equilibrio mentale significa allenarsi a tornare al centro ogni volta che la vita ti sbilancia oppure la tua mente tenta di farlo, migliorando l'idea di qualcosa che ancora non hai o enfatizzando le mancanze di ciò che è già tuo.
Ricordalo, tienilo presente.
Soprattutto se ti sorprendi a farlo in modo ricorrente e schematico. Conquista e difendi questo tipo di equilibrio: è quello che ci permette di diventare più radicati, più reali.
E, in definitiva, punti fermi e sicuri che attraversano la vita, giorno dopo giorno.