Troppa responsabilità è un problema

C'è un principio che seguo con totale dedizione nel mio lavoro e te lo scrivo qui semplice semplice: dare la colpa all'esterno non è mai la cosa giusta da fare.

Nonostante questa verità, è un atteggiamento scelto ripetutamente da moltissimi. Forse favorito dalla comodità e dal risparmio che rinunciare alle nostre responsabilità ci assicura.

Qualcosa non va come vuoi? Il problema è "là fuori".

  • È colpa delle tasse se la tua attività fallisce

  • È colpa del tuo partner se sei infelice

  • È colpa dei tuoi figli se sei preoccupato

  • È colpa del tuo passato se sei così

  • È colpa del tuo allenatore se non scendi in campo

  • È colpa dell'astensionismo se vai male alle elezioni

  • È colpa del tuo capo se non avanzi nella carriera

  • È colpa del management se l'azienda perde mercato

Sono CONTRO questo tipo di attitudine. Lo sono del tutto.

Il primo principio del mio modo di essere coach e consulente riguarda il volersi e sapersi assumere responsabilità rispetto ai propri risultati, nel bene e nel male.

Se fai bene è un tuo merito.
Se non fai bene sta comunque a te trovare il modo e migliorarti.
Non rompere le palle agli altri.

Questo è un pilastro del mindset irrinunciabile. Se non accetti questo, siamo troppo distanti per qualsiasi discorso e certamente per lavorare insieme.

Lascia l'esterno fuori dalle tue considerazioni o non avrai mai vere soddisfazioni, orgoglio e autostima.

Ci sono casi in cui - tuttavia - si può cadere in un... eccesso di responsabilità.
Prendersene troppa sbilancia le valutazioni e può diventare fonte di evitabili preoccupazioni e spreco di energie. Si rischia di vivere male e non sarebbe comunque giusto.

Un buon esempio è il campo delle relazioni personali. 
Che siano sentimentali, lavorative o amicizie, evidentemente non abbiamo controllo illimitato sulla loro qualità. Abbiamo sì la responsabilità di alimentare, prenderci cura, impegnare tempo e risorse nelle nostre relazioni, ma non la responsabilità dell'esito finale.

Quindi che si fa?
C'è una strada: fai in modo, ogni sera quando vai a dormire, di poter ripensare alla giornata che hai vissuto e rispondere con convinzione "NIENTE!" alla domanda: "Che cosa farei di diverso se tornassi indietro nel tempo, fino a questa mattina?"

Questo è il solo obiettivo da perseguire.

Rispondere: "Niente. Rifarei tutto uguale."